Mal di testa

Il mal di testa comune si identifica con il termine medico cefalea ed è uno dei disturbi più frequenti e fastidiosi che colpisce soprattutto le donne. Il mal di testa può compromettere in molti modi la qualità della vita sociale e professionale, soprattutto quando diventa malattia. Se ne possono distinguere vari tipi tra cui la cefalea tensiva, l'emicrania e la cefalea a grappolo. 

 

Cause principali

La cefalea tensiva, è la forma di mal di testa che si presenta più di frequente. Il dolore è scatenato soprattutto da una tensione eccessiva e prolungata a livello dei muscoli del capo e del collo, dovuta a stress, ansia o ad una postura errata. Un'altra possibile causa, anche se meno frequente, è una masticazione scorretta che può causare una continua contrazione dei muscoli della mandibola e del collo e, quindi, dolore.

L’emicrania costituisce il secondo tipo più comune di mal di testa. Colpisce prevalentemente le donne e dipende dall’attività ormonale e da una predisposizione genetica.

La cefalea a grappolo compare soprattutto nell’età adulta, interessa soprattutto il sesso maschile ed è caratterizzata da crisi frequenti caratterizzate da un dolore molto intenso. Dipende da un’eccessiva vasodilatazione le cui cause non sono ancora note.


Sintomi

Il sintomo da mal di testa è un dolore, lieve o moderato, localizzato in zona frontale o a livello della nuca (zona occipitale) oppure percepito come un cerchio alla testa, che può durare da mezzora a una settimana.

 

Diagnosi

Qualsiasi tipo di cefalea può avere tante cause diverse e non bisogna allarmarsi subito, soltanto quando i sintomi persistono da più di una settimana, senza miglioramenti nonostante analgesici e altre terapie, è bene consultare il medico curante.


Il trattamento

Il primo approccio terapeutico è basato sull’uso di farmaci. Tra questi vi sono quelli a base di acido acetilsalicilico, in grado di curare il mal di testa inibendo la produzione delle prostaglandine, sostanze coinvolte nella trasmissione dolore. Se le crisi sono più frequenti, deve essere impostata una terapia profilattica mediante l’uso di farmaci che riducono la frequenza degli attacchi: beta-bloccanti, calcio antagonisti, antiepilettici. Ovviamente, queste terapie devono essere utilizzate solo su prescrizione dello specialista dopo attenta valutazione.