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Allergie stagionali: sintomi, cause, diagnosi, trattamenti e prevenzione
21 aprile 2021

Allergie stagionali: sintomi, cause, diagnosi, trattamenti e prevenzione

Le allergie stagionali, anche note come rinite allergica stagionale o febbre da fieno, sono reazioni immunologiche causate dall’esposizione a specifici allergeni presenti in determinati periodi dell’anno. I sintomi colpiscono principalmente le vie respiratorie superiori e gli occhi, con manifestazioni come starnuti, congestione nasale, prurito oculare e lacrimazione. Questo contenuto affronta in dettaglio i principali aspetti relativi alle allergie stagionali, suddividendoli in sezioni dedicate ai sintomi, ai fattori scatenanti, ai metodi diagnostici, alle opzioni terapeutiche e alle strategie di prevenzione. Verranno analizzati anche i trattamenti farmacologici, l’immunoterapia specifica, gli strumenti per la gestione domiciliare e le differenze tra allergeni primaverili, estivi e autunnali.

Allergie stagionali sintomi comuni e manifestazioni associate

Le allergie stagionali si manifestano con sintomi caratteristici che colpiscono principalmente il naso, gli occhi e la gola. I sintomi nasali includono rinorrea acquosa, congestione, prurito e starnuti frequenti. L’irritazione oculare si presenta con prurito, lacrimazione, arrossamento congiuntivale e gonfiore delle palpebre. Il prurito può estendersi al palato e alla gola. In molti soggetti si osservano anche tosse secca e respiro sibilante, soprattutto in presenza di asma bronchiale concomitante.

Le manifestazioni possono insorgere rapidamente o svilupparsi gradualmente. Nei bambini, l’ostruzione nasale può determinare complicanze come otiti medie. L’infiammazione cronica delle mucose può contribuire a cefalee ricorrenti dovute all’ostruzione dei seni paranasali. La severità dei sintomi varia in base alla quantità di allergene presente nell’ambiente e alla sensibilizzazione individuale. Sintomi intensi possono compromettere la qualità del sonno e la capacità di concentrazione.

I prossimi paragrafi approfondiscono le principali cause delle allergie stagionali, distinguendo tra allergeni primaverili, estivi e autunnali.

Allergie stagionali cause principali e allergeni per stagione

Le allergie stagionali sono causate dalla reazione del sistema immunitario a particelle aerodisperse come pollini e spore fungine. Gli allergeni responsabili variano in base alla stagione e alla localizzazione geografica. In primavera, i principali allergeni sono i pollini degli alberi, come betulla, ontano, olmo, pioppo e frassino. Durante l’estate prevalgono i pollini delle graminacee, tra cui fleo, loglia, erba mazzolina e erba Bermuda. In autunno, l’allergene più comune è il polline di ambrosia, ma anche altre erbe infestanti, come l’artemisia, possono provocare reazioni allergiche.

Le muffe, come quelle appartenenti ai generi Alternaria e Cladosporium, rilasciano spore che restano sospese in aria e rappresentano un importante allergene durante i mesi caldi e umidi. Le condizioni ambientali, come il vento e la temperatura, influenzano la concentrazione degli allergeni nell’aria. Zone climatiche differenti presentano stagioni polliniche con durate e intensità variabili. I soggetti sensibilizzati possono presentare sintomi in più stagioni se reagiscono a diversi tipi di polline.

Il prossimo paragrafo illustra i criteri clinici e gli strumenti utilizzati per formulare una diagnosi corretta di allergie stagionali.

Le muffe, come quelle appartenenti ai generi Alternaria e Cladosporium, rilasciano spore che restano sospese in aria e rappresentano un importante allergene durante i mesi caldi e umidi. Le condizioni ambientali, come il vento e la temperatura, influenzano la concentrazione degli allergeni nell’aria. Zone climatiche differenti presentano stagioni polliniche con durate e intensità variabili. I soggetti sensibilizzati possono presentare sintomi in più stagioni se reagiscono a diversi tipi di polline.

Il prossimo paragrafo illustra i criteri clinici e gli strumenti utilizzati per formulare una diagnosi corretta di allergie stagionali.

Allergie stagionali diagnosi clinica, test cutanei e sierologici

La diagnosi di allergie stagionali si basa sulla correlazione temporale tra sintomi respiratori e periodo dell’anno. L’osservazione della ricorrenza dei sintomi durante specifiche stagioni consente di ipotizzare la natura allergica della rinite o della congiuntivite. L’anamnesi dettagliata rappresenta il primo passo, seguita dall’esame obiettivo delle mucose nasali e oculari. In presenza di sintomi tipici, può essere indicata la conferma mediante test allergologici.

I test cutanei a puntura (prick test) sono il metodo più utilizzato. Prevedono l’applicazione sulla pelle di estratti di allergeni comuni, seguita da una leggera puntura. La formazione di un pomfo eritematoso indica sensibilizzazione. In alternativa, si possono eseguire test sierologici per il dosaggio delle immunoglobuline E (IgE) specifiche verso allergeni stagionali. Il test sierologico è indicato nei casi in cui il prick test sia controindicato o non interpretabile.

In alcuni casi si valuta la presenza di eosinofili nella secrezione nasale. L’identificazione dell’allergene responsabile consente di impostare una terapia mirata. Il paragrafo successivo tratta i principali trattamenti farmacologici per il controllo dei sintomi.

Allergie stagionali trattamento farmacologico dei sintomi

Il trattamento delle allergie stagionali si basa su farmaci sintomatici che contrastano l’infiammazione e riducono la risposta immunitaria. Gli spray nasali a base di corticosteroidi sono considerati il trattamento di prima linea per la rinite allergica. Questi farmaci riducono l’edema e la produzione di muco, migliorando la respirazione nasale. Gli antistaminici orali o topici bloccano l’attività dell’istamina, alleviando prurito, starnuti e lacrimazione.

I decongestionanti nasali, come la pseudoefedrina o l’ossimetazolina, migliorano la pervietà nasale ma devono essere usati con cautela. L’uso prolungato può causare effetto rebound. Il montelukast, antagonista dei leucotrieni, è un’opzione per i pazienti con asma o risposta allergica non controllata. Gli effetti collaterali di questi farmaci includono sonnolenza, secchezza delle mucose e, in rari casi, alterazioni dell’umore.

Il prossimo paragrafo è dedicato alla gestione dei sintomi oculari e all’uso di colliri specifici per la congiuntivite allergica.

Allergie stagionali sintomi oculari e trattamenti locali

La congiuntivite allergica stagionale è caratterizzata da prurito, arrossamento, lacrimazione e fotofobia. L’irritazione è causata dal contatto diretto tra allergeni e congiuntiva. Il primo approccio consiste nell’uso di lacrime artificiali per diluire gli allergeni e ridurre l’irritazione. L’impiego di colliri antistaminici, con o senza vasocostrittori, è indicato per controllare la sintomatologia acuta.

I colliri contenenti sodio cromoglicato o altri stabilizzatori dei mastociti sono efficaci nella prevenzione delle recidive, ma richiedono somministrazione regolare. Nei casi gravi si utilizzano colliri corticosteroidei, che devono essere prescritti e monitorati da un oftalmologo a causa del rischio di aumento della pressione intraoculare. L’uso di lenti a contatto durante le fasi attive è sconsigliato per evitare ulteriori irritazioni.

Il paragrafo successivo descrive le tecniche di prevenzione ambientale e le strategie per ridurre l’esposizione agli allergeni.

Allergie stagionali prevenzione e strategie di esposizione ridotta

La prevenzione delle allergie stagionali si basa sul controllo dell’esposizione agli allergeni ambientali. Ridurre il contatto con i pollini implica modificare alcune abitudini quotidiane. È consigliabile tenere chiuse porte e finestre durante le ore di maggiore concentrazione pollinica, in particolare al mattino e nei giorni ventosi. L’uso di filtri HEPA per l’aria e i sistemi di climatizzazione può contribuire a ridurre la presenza di allergeni in ambienti chiusi.

Lavare frequentemente i capelli, cambiare gli abiti rientrando in casa e evitare di stendere il bucato all’aperto sono misure efficaci per limitare il trasporto di pollini. È utile consultare i bollettini pollinici locali per pianificare le attività all’aperto. In alcune situazioni, è opportuno valutare lo spostamento temporaneo in aree a bassa concentrazione pollinica durante i picchi stagionali.

Nel prossimo paragrafo verrà descritto il ruolo dell’immunoterapia specifica nella gestione a lungo termine delle allergie stagionali.

Allergie stagionali immunoterapia specifica e desensibilizzazione

L’immunoterapia specifica, o desensibilizzazione, è un trattamento mirato che modifica la risposta del sistema immunitario agli allergeni. Consiste nella somministrazione progressiva di dosi crescenti dell’allergene responsabile, per via sublinguale o mediante iniezioni sottocutanee. L’obiettivo è ridurre la reattività immunologica e prevenire l’insorgenza dei sintomi nel lungo termine.

L’immunoterapia è indicata nei soggetti con sintomi gravi, in cui l’esposizione all’allergene è inevitabile o i farmaci risultano inefficaci. Il trattamento sublinguale può essere effettuato a domicilio dopo la prima dose supervisionata, mentre quello iniettivo richiede monitoraggio medico per prevenire reazioni sistemiche. La durata del protocollo è di almeno 3-5 anni per ottenere benefici duraturi.

Questo approccio rappresenta l’unico trattamento che agisce sulle cause dell’allergia stagionale. L’efficacia dell’immunoterapia dipende dalla corretta identificazione dell’allergene e dalla regolarità della somministrazione.