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Caduta capelli: cause fisiologiche, trattamenti efficaci e integratori mirati
La caduta dei capelli è un fenomeno che interessa milioni di persone e può essere causata da una molteplicità di fattori. In questo articolo analizziamo nel dettaglio le cause fisiologiche e patologiche della caduta dei capelli, i trattamenti tricologici e dermatologici più efficaci, e l'importanza di integrazione e nutrizione per il supporto alla crescita capillare. Utilizzeremo termini tecnici e concetti clinicamente riconosciuti nel campo della dermatologia e tricologia per offrire un approfondimento professionale.
Affronteremo domande fondamentali come: cos'è la caduta dei capelli?, quali sono le sue cause?, quali trattamenti possono ridurre la perdita e stimolare la ricrescita? e quali nutrienti svolgono un ruolo chiave nella formazione del fusto capillare?.
Che cos’è la caduta capelli e quando diventa patologica
La caduta dei capelli è un processo fisiologico naturale che consiste nel ricambio ciclico del capello. Ogni follicolo pilifero attraversa tre fasi principali: anagen (crescita), catagen (regressione) e telogen (riposo). In condizioni normali, una persona perde tra i 50 e i 100 capelli al giorno.
Il problema si manifesta quando la quantità di capelli in fase telogen aumenta in modo significativo, dando luogo a una telogen effluvium o ad altri disturbi come l’alopecia androgenetica, la alopecia areata o forme cicatriziali irreversibili.
- Telogen effluvium: perdita diffusa e temporanea, spesso legata a stress, farmaci, carenze nutrizionali.
- Alopecia androgenetica: forma cronica e progressiva legata alla sensibilità dei follicoli agli androgeni (come il DHT).
- Alopecia areata: perdita localizzata a chiazze, di origine autoimmune.
Nel prossimo paragrafo analizzeremo più nel dettaglio le cause principali della caduta dei capelli e i fattori predisponenti.
Quali sono le cause principali della caduta capelli
Le cause della caduta dei capelli possono essere suddivise in fattori interni ed esterni. Internamente, incidono squilibri ormonali, patologie autoimmuni, carenze nutrizionali e predisposizione genetica. Esternamente, lo stress, trattamenti aggressivi, eccessivo calore e prodotti chimici possono indebolire il capello.
- Squilibri ormonali: fluttuazioni di estrogeni, testosterone e tiroide influiscono sulla vitalità follicolare.
- Fattori genetici: in soggetti predisposti, l’alopecia androgenetica può comparire già dai 20 anni.
- Diete povere di nutrienti: carenze di ferro, zinco, biotina, vitamina D riducono la fase anagen del ciclo follicolare.
- Stress psico-fisico: aumenta la produzione di cortisolo, inibendo i processi di rigenerazione follicolare.
Nel prossimo paragrafo vedremo quali sono i trattamenti disponibili per contrastare la caduta dei capelli, sia topici che sistemici.
Quali trattamenti sono efficaci contro la caduta capelli
Il trattamento della caduta dei capelli dipende dalla causa sottostante e può includere approcci farmacologici, topici, fisici e cosmetici. I trattamenti più comuni sono:
- Minoxidil: vasodilatatore topico che prolunga la fase anagen, approvato per l’uso su alopecia androgenetica maschile e femminile.
- Finasteride: inibitore della 5-alfa-reduttasi di tipo II, riduce i livelli di DHT nel cuoio capelluto.
- Terapie laser a bassa intensità (LLLT): stimolano l’attività mitocondriale nei follicoli piliferi, promuovendo la crescita.
- PRP (Platelet Rich Plasma): iniezioni autologhe di plasma ricco di piastrine che stimolano i fattori di crescita.
- Microneedling: tecnica che crea microlesioni controllate per indurre la rigenerazione tissutale.
Approfondiremo ora l’importanza dell’alimentazione e degli integratori mirati per rinforzare il capello dall’interno.
Quali integratori aiutano a contrastare la caduta capelli
Gli integratori alimentari per capelli possono fornire micronutrienti essenziali che favoriscono la sintesi della cheratina e la funzionalità follicolare. Tra i più efficaci troviamo:
- Biotina (Vitamina B7): stimola il metabolismo degli acidi grassi e amminoacidi, indispensabili per la struttura capillare.
- Vitamina D: regola il ciclo del follicolo pilifero e la risposta immunitaria del cuoio capelluto.
- Ferro: carenze di ferro sono direttamente correlate alla caduta cronica diffusa, soprattutto nelle donne.
- Amminoacidi solforati (cistina, metionina): fondamentali per la formazione della cheratina, proteina strutturale del capello.
- Rame e zinco: cofattori enzimatici che favoriscono la rigenerazione tissutale e la sintesi del collagene.
Nel prossimo paragrafo esploreremo dove rivolgersi in caso di caduta persistente, e quando è necessario consultare un tricologo o un dermatologo.
Chi può diagnosticare e trattare la caduta capelli
La diagnosi accurata della caduta dei capelli deve essere affidata a professionisti specializzati: dermatologi e tricologi. Attraverso esami specifici è possibile individuare la causa precisa del problema.
- Tricoscopia: esame non invasivo del cuoio capelluto tramite dermatoscopio, utile per valutare la densità follicolare e i miniaturizzati.
- Esami del sangue: per verificare carenze nutrizionali, disfunzioni tiroidee, squilibri ormonali.
- Pull test: test manuale che valuta la quantità di capelli che si staccano alla trazione.
- Biopsia del cuoio capelluto: indicata in casi gravi o non diagnosticabili con altre tecniche.
Nel paragrafo conclusivo ti offriremo un riepilogo operativo dei punti chiave per gestire la caduta dei capelli e scegliere il trattamento più adatto.
Come affrontare in modo efficace la caduta capelli
Affrontare la caduta dei capelli richiede un approccio integrato, basato su diagnosi precisa e trattamenti personalizzati. È fondamentale agire su più fronti:
- Valutazione professionale: affidarsi a un esperto per definire la causa e impostare il piano terapeutico.
- Cura topica: utilizzare prodotti delicati, dermatologicamente testati e privi di agenti aggressivi.
- Trattamenti mirati: intervenire con farmaci, PRP, o terapie laser solo dopo valutazione medica.
- Supporto nutrizionale: integrare con sostanze chiave per rafforzare capelli e cuoio capelluto.
Il primo passo è sempre l’ascolto del proprio corpo e la tempestività: intervenire subito quando si notano segnali anomali può fare la differenza.