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Caduta capelli: cause principali, fattori ormonali e soluzioni alimentari
La caduta dei capelli è un processo fisiologico che coinvolge uomini e donne di tutte le età. Tuttavia, quando il fenomeno diventa eccessivo o persistente, può indicare uno squilibrio che merita attenzione. In questo articolo approfondiremo le principali cause della perdita dei capelli, il ruolo dei fattori ormonali e le strategie nutrizionali più efficaci per contrastarla. Verranno inoltre analizzati concetti come il ciclo di crescita pilifero, l’alopecia androgenetica, la telogen effluvium e gli effetti dello stress ossidativo sul cuoio capelluto.
Che cos'è la caduta dei capelli e quando preoccuparsi
La caduta dei capelli, nota anche come "effluvium", è parte integrante del ciclo di crescita pilifero, che si articola in tre fasi: anagen (crescita), catagen (involuzione) e telogen (riposo). Ogni giorno, un individuo può perdere da 40 a 120 capelli senza che ciò rappresenti un problema clinico. Tuttavia, quando la perdita supera questo range o si osservano diradamenti evidenti in specifiche aree del cuoio capelluto, è consigliabile eseguire un’analisi tricologica per identificare eventuali patologie sottostanti.
I segnali che indicano una caduta anomala includono:
- Assottigliamento diffuso o localizzato della chioma
- Accumuli anomali di capelli su cuscini, spazzole o nella doccia
- Perdita accompagnata da prurito, forfora o infiammazione del cuoio capelluto
Nel prossimo paragrafo approfondiremo le principali tipologie di perdita di capelli e i meccanismi biologici coinvolti.
Quali sono le principali cause della caduta dei capelli
Le cause della caduta dei capelli possono essere classificate in fisiologiche, patologiche e iatrogene. Tra le forme più comuni troviamo:
- Alopecia androgenetica: condizione ereditaria legata alla sensibilità del follicolo pilifero al diidrotestosterone (DHT), un metabolita del testosterone. Colpisce soprattutto uomini, ma anche le donne possono esserne affette, in particolare dopo la menopausa.
- Telogen effluvium: forma temporanea di caduta diffusa che si manifesta a distanza di settimane da un evento stressante, come un trauma, una dieta drastica, un parto o un'infezione.
- Alopecia areata: patologia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, causando chiazze prive di capelli.
- Effetti collaterali farmacologici: alcuni farmaci chemioterapici, antidepressivi, anticoagulanti o beta-bloccanti possono interferire con il ciclo pilifero.
A seguire, esamineremo nel dettaglio il ruolo degli ormoni nella regolazione della salute del cuoio capelluto.
Come i fattori ormonali influenzano la caduta dei capelli
I cambiamenti ormonali rappresentano una delle principali cause endocrine della caduta dei capelli. In particolare:
- Diidrotestosterone (DHT): nei soggetti geneticamente predisposti, il DHT si lega ai recettori androgeni del follicolo pilifero, miniaturizzandolo progressivamente fino a causarne l'inattività.
- Estrogeni: gli estrogeni svolgono una funzione protettiva. Durante la gravidanza, i livelli elevati di questi ormoni prolungano la fase anagen, riducendo la perdita. Dopo il parto o in menopausa, la loro brusca diminuzione può innescare un effluvium telogenico.
- Tiroide: sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo possono alterare il ciclo pilifero, portando a un aumento della caduta.
Nel prossimo paragrafo scopriremo il ruolo chiave dell’alimentazione nel mantenere forti e vitali i capelli.
Quali alimenti favoriscono la salute del capello
L’alimentazione gioca un ruolo centrale nella prevenzione e nel trattamento della caduta dei capelli. Una dieta squilibrata può compromettere l'apporto di nutrienti fondamentali per la proliferazione cellulare del bulbo pilifero. I nutrienti più importanti includono:
- Vitamine del gruppo B: la biotina (B7), in particolare, è essenziale per la sintesi della cheratina. Si trova in alimenti come uova, legumi, frutta secca e cereali integrali.
- Ferro: la carenza di ferro è una delle principali cause di caduta nelle donne. Fonti importanti sono la carne rossa magra, gli spinaci e le lenticchie.
- Zinco e rame: minerali implicati nella rigenerazione cellulare e nella formazione del fusto pilifero. Presenti in semi oleosi, crostacei e cacao.
- Acidi grassi omega-3: contenuti in pesci come salmone e sgombro, contribuiscono a ridurre l'infiammazione del cuoio capelluto.
Nel paragrafo seguente vedremo quali trattamenti cosmetici e abitudini quotidiane possono rinforzare i capelli.
Quali sono i trattamenti e le abitudini efficaci contro la caduta dei capelli
Contrastare la caduta dei capelli richiede un approccio integrato che combina alimentazione, trattamenti topici e modifiche comportamentali. Tra i trattamenti più efficaci troviamo:
- Lozioni topiche con minoxidil: stimolano la fase anagen e migliorano la vascolarizzazione del cuoio capelluto. Richiedono applicazione costante per ottenere risultati duraturi.
- Microneedling: tecnica che prevede microperforazioni controllate del cuoio capelluto per stimolare la rigenerazione follicolare e favorire l’assorbimento di principi attivi.
- Shampoo delicati: preferire detergenti con pH fisiologico, privi di SLS e con ingredienti come niacinamide, caffeina o serenoa repens.
- Massaggi al cuoio capelluto: eseguiti regolarmente, favoriscono la microcircolazione e l’ossigenazione dei bulbi piliferi.
- Risciacqui con acqua fredda: aiutano a tonificare i tessuti e a chiudere le cuticole del capello, mantenendolo più lucente e forte.
Chiudiamo l’articolo con una riflessione finale sull’importanza dell’intervento precoce e del supporto professionale.
Perché è importante intervenire subito e con il giusto supporto
Agire tempestivamente è fondamentale per limitare i danni e favorire la rigenerazione del cuoio capelluto. La caduta dei capelli non va sottovalutata, specialmente quando si accompagna a sintomi persistenti o segni visibili di deterioramento della chioma. Una valutazione dermatologica approfondita permette di:
- Identificare la causa scatenante attraverso esami ormonali e analisi dei minerali
- Elaborare un protocollo terapeutico personalizzato, combinando integrazione, trattamenti topici e strategie di prevenzione
- Monitorare nel tempo l’efficacia del trattamento e prevenire eventuali recidive