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Paura delle meduse? Ecco cosa fare in caso di contatto!
06 agosto 2021

Paura delle meduse? Ecco cosa fare in caso di contatto!

Le meduse possono avere diverse dimensioni, essere quasi del tutto trasparenti oppure avere colori luminosi anche in acqua, con tentacoli corti o lunghi. Il contatto con quest’ultima parte del loro corpo provoca una reazione cutanea dall’intensità molto varia: ciò accade perché le cellule urticanti che si trovano sui tentacoli si estendono con dei filamenti che penetrano nella cute, rilasciando proteine urticanti, paralizzanti e neurotossiche.

Cosa fare in caso di contatto

Ci teniamo a sottolineare che, generalmente, un trattamento rapido delle punture di medusa riduce rapidamente il dolore e argina le possibilità di peggioramento dei sintomi.

Bisogna uscire dall’acqua subito e analizzare la ferita, valutandone la gravità e cercare di stare calmi, tenendo conto che il contatto con una medusa è doloroso ma difficilmente pericoloso: nel Mediterraneo, infatti, è difficile trovare meduse che causano reazioni allergiche gravi con rischio di shock anafilattico, eccezion fatta per gli individui allergici o che hanno un sistema immunitario indebolito. Facciamo quindi molta attenzione quando le meduse colpiscono gli anziani o i bambini molto piccoli, sui quali possono manifestarsi effetti anche gravi.

Dopo aver esaminato la reazione e la superficie di contatto, è importante ricercare eventuali parti di medusa rimaste sulla pelle, da rimuovere con acqua di mare e tramite l’ausilio di un oggetto rigido e non tagliente come la tessera della patente.

Se i sintomi sono leggeri, i prodotti naturali come l’aloe vera o la calendula possono donare sollievo, mentre se sono più intensi, sempre per lenire il dolore e curare la ferita, ci si può rifare ai gel a base di cloruro di alluminio, che esplicano un effetto astringente e riducono anche il prurito, arginando il diffondersi delle tossine.

Contemporaneamente, è importante tener d’occhio la persona colpita e verificare che non sia in atto una diffusione della reazione cutanea e che non vi siano sintomi più gravi, come difficoltà nella respirazione, sudorazione e pallore (generalmente precedenti a uno shock anafilattico).

Bisogna, in ultimo, coprire la parte interessata, dato che molto sensibile alla luce solare, per evitare la formazione di macchie scure e utilizzare la protezione 50+ anche nei giorni subito successivi, sempre per scongiurare la formazione di macchie.

Se vuoi approfondire l’argomento oppure porre qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

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