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Fermenti lattici: cosa sono, a cosa servono, benefici e quando assumerli
08 novembre 2019

Fermenti lattici: cosa sono, a cosa servono, benefici e quando assumerli

Fermenti lattici: cosa sono

I fermenti lattici sono microrganismi vivi che fermentano il lattosio producendo acido lattico come principale metabolita. Appartengono al gruppo dei cosiddetti “batteri buoni” o probiotici e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio della flora intestinale, nota anche come microbiota intestinale. L’acido lattico prodotto contribuisce a mantenere un ambiente intestinale leggermente acido, favorevole alla crescita di batteri benefici e sfavorevole a quella dei patogeni.

I principali generi di fermenti lattici includono Lactobacillus, Bifidobacterium, Streptococcus, Enterococcus e Bacillus. Questi microrganismi possono essere naturalmente presenti nell’intestino umano o introdotti attraverso alimenti fermentati come yogurt, kefir, crauti, miso o integratori alimentari specifici. La loro sopravvivenza fino al colon dipende dalla capacità di resistere al pH gastrico e ai sali biliari.

Alcuni ceppi di fermenti lattici utilizzano anche carboidrati non digeribili come i frutto-oligosaccaridi (FOS) per produrre acido lattico, migliorando così l’equilibrio della flora intestinale. Tali sostanze, definite prebiotici, potenziano l’effetto dei probiotici creando un ambiente favorevole alla loro crescita. I fermenti lattici sono impiegati sia nella prevenzione sia nel trattamento di disturbi gastrointestinali legati alla disbiosi, cioè a un’alterazione della composizione microbica intestinale.

La loro funzione non si limita al tratto digerente, ma interessa anche altri distretti come la pelle e l’apparato genito-urinario, grazie alla loro azione immunomodulante e protettiva. Nel paragrafo seguente viene analizzato in dettaglio a cosa servono i fermenti lattici e in quali situazioni la loro assunzione può essere utile per favorire il benessere dell’organismo.

Fermenti lattici: a cosa servono

I fermenti lattici servono a mantenere e ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale. Tale equilibrio può essere alterato da numerosi fattori, come un’alimentazione povera di fibre, lo stress, cambiamenti ormonali o terapie antibiotiche. La perdita di equilibrio tra batteri benefici e patogeni viene definita disbiosi intestinale e può causare sintomi come gonfiore, meteorismo, diarrea o stipsi.

L’assunzione regolare di fermenti lattici favorisce:

  • La colonizzazione intestinale da parte di batteri benefici;
  • La riduzione del pH intestinale, che limita la proliferazione dei microrganismi nocivi;
  • Il rafforzamento della barriera mucosa intestinale, migliorando la funzione di protezione contro agenti patogeni;
  • La produzione di batteriocine, sostanze naturali che contrastano i batteri dannosi;
  • La modulazione del sistema immunitario intestinale.

Molti ceppi di fermenti lattici, come Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium bifidum, contribuiscono inoltre alla sintesi di vitamine del gruppo B e vitamina K, oltre a favorire l’assorbimento di minerali come calcio e magnesio. Questa attività biologica li rende utili non solo nel trattamento di disturbi gastrointestinali, ma anche nella prevenzione delle infezioni e nel miglioramento del metabolismo generale.

La loro efficacia è riconosciuta in ambiti clinici specifici, come la prevenzione della diarrea da antibiotici e la gestione della sindrome dell’intestino irritabile. I fermenti lattici agiscono in sinergia con i prebiotici per ottimizzare la funzionalità digestiva e il benessere dell’organismo. Nel paragrafo successivo vengono analizzati i principali benefici scientificamente documentati derivanti dal loro impiego.

Fermenti lattici: benefici

I benefici dei fermenti lattici sono supportati da numerose evidenze scientifiche che ne confermano l’efficacia nella regolazione del microbiota e nella prevenzione di disturbi gastrointestinali. Il loro uso risulta particolarmente utile nella gestione della diarrea infettiva, della diarrea del viaggiatore e della diarrea associata a terapia antibiotica. In questi contesti, i fermenti lattici contribuiscono a ristabilire l’equilibrio microbico e a ridurre la durata e l’intensità dei sintomi.

La loro azione si estende anche alla stipsi cronica, dove migliorano la motilità intestinale e favoriscono la formazione di feci più morbide. Diversi ceppi, come Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium longum, hanno dimostrato di alleviare gonfiore e meteorismo, migliorando la qualità della vita nei soggetti con intestino pigro. Inoltre, alcuni studi hanno mostrato un effetto positivo dei fermenti lattici sulla sindrome dell’intestino irritabile (IBS), con riduzione del dolore addominale e normalizzazione del transito intestinale.

Ulteriori benefici sono stati osservati nel miglioramento delle difese immunitarie, nella riduzione dell’intolleranza al lattosio e nel supporto a terapie dermatologiche e uro-ginecologiche. L’assunzione di fermenti lattici aiuta a mantenere stabile l’ambiente microbico e a contrastare la proliferazione di funghi e batteri opportunisti, come Candida albicans o Escherichia coli. L’azione probiotica dei fermenti lattici contribuisce quindi al benessere sistemico, non solo intestinale.

La prossima sezione spiega in quali momenti e con quali modalità assumere correttamente i fermenti lattici per ottimizzarne l’efficacia.

Fermenti lattici: quando prenderli

I fermenti lattici possono essere assunti in diverse situazioni, sia per prevenzione sia come supporto a trattamenti terapeutici. È consigliabile assumerli in presenza di diarrea, stitichezza, gonfiore o disagi intestinali dovuti a cambiamenti alimentari, stress o terapie antibiotiche. Nei trattamenti farmacologici con antibiotici, i fermenti lattici vanno presi a distanza di almeno 2-3 ore dal farmaco, per evitare che l’antibiotico ne comprometta la vitalità.

Per favorire la loro efficacia, è indicato assumerli a stomaco vuoto, preferibilmente 30 minuti prima dei pasti o due ore dopo. La durata del trattamento varia in base alla condizione da trattare, ma generalmente cicli di 1–2 settimane sono sufficienti per riequilibrare la flora intestinale. Nei casi di disbiosi persistente o sindrome dell’intestino irritabile, i cicli possono essere ripetuti più volte sotto controllo medico.

I prodotti a base di fermenti lattici sono disponibili in diverse formulazioni: capsule, compresse, bustine o flaconcini monodose. È fondamentale che ogni dose contenga almeno un miliardo di cellule vive (10⁹ CFU) per ciascun ceppo probiotico dichiarato. L’etichetta deve indicare i ceppi presenti e la quantità totale di microrganismi attivi. I fermenti lattici possono essere assunti anche a scopo preventivo prima di viaggi o cambiamenti alimentari significativi, per rinforzare la flora intestinale.

L’assunzione regolare di fermenti lattici, associata a una dieta equilibrata e ricca di fibre, garantisce un ambiente intestinale sano e una migliore risposta immunitaria. L’uso consapevole di questi microrganismi rappresenta un valido supporto per la salute digestiva e per il benessere complessivo dell’organismo.

Fonti:
Capurso L. “I probiotici”, Recenti Progressi in Medicina, 2016.
Ministero della Salute, “Linee Guida Probiotici e Prebiotici”, Revisione 2018.